Rilievi Topografici con Calcoli Rigorosi


Uno dei nostri punti di forza è l’utilizzo di strumenti all’avanguardia, ma in stile vecchia scuola!
Abbiamo modificato il modo di utilizzare strumenti e software così da avere ancora il pieno controllo del dato acquisito in campagna: noi sviluppiamo ancora le poligonali, non lasciamo fare tutto allo strumento ed al suo corredo software!

Le tecniche di rilevamento topografico sono antiche quanto il mondo ma negli ultimi 40 anni c’è stato un cambio repentino. Ultimamente il modo di operare è stato influenzato dall’invasione dell’informatica in modo così prepotente da coniare il termine geomatica.

Esistono profonde differenze tra un rilievo topografico attuale e un rilievo da vecchia scuola.
La vecchia scuola prevede una separazione nel trattamento degli errori lineari ed angolari e tecniche differenti per l’attenuazione degli errori di diversa natura. Molti dei nuovi strumenti invece effettuano correzioni non tenendo conto della dualità dell’errore, fanno semplicemente una media, distruggendo il dato originario. Mentre ciò può essere più o meno corretto per la maggior parte delle misurazioni, proprio laddove vi è un vero errore il meccanismo può indurre ad accettare implicitamente un dato inesatto.

I veterani del settore spesso sono chiamati ad operazioni speciali per continuare a poter utilizzare nuova strumentazione con i metodi della vecchia scuola e spesso si rivolgono al supporto tecnico del Produttore degli Strumenti o ad un proprio supporto Informatico interno o esterno.

Nel nostro caso, abbiamo integrato un reparto Ricerca e Sviluppo che si occupa di queste vicessitudini.
Tale reparto ha il compito di implementare tecniche che rendono oggi ancora possibile tutte le operazioni di verifica e montaggio delle poligonali in stile vecchia scuola. Ciò ci consente la valutazione soggettiva degli errori, ci consente di intraprendere decisioni sfruttando la ridondanza delle misure con gli strati di lettura ed il trattamento del dato nella propria interezza. Insomma abbiamo modificato il modo di usare i nostri nuovi strumenti così da avere ancora il pieno controllo del dato acquisito in campagna.

Un po’ di storia

Negli anni ’60 il rilievo topografico si basava sulla presenza di strumenti ottico-meccanici di elevata qualità capaci di misurare angoli e distanze. C’era bisogno di scrivere su carta i dati relativi agli angoli (Angolo Orizzontale/Azimutale ed Angolo Verticale/Zenitale) per poterli riportare in ufficio al terminale. Quindi oltre ai 2 errori strumentali angolari, all’errore sulla distanza vi era anche la possibilità di un errore di scrittura su carta e di un errore di trascrizione su terminale. Inoltre la taratura non era alla portata di tutti e non vi erano ancora dei protocolli di autovalutazione precisi, pertanto si assiste all’induzione di errori sistematici.

Per velocizzare le operazioni in questi anni non è direttamente lo strumentista a scrivere, ma vi è uno scrivano al quale lo strumentista detta i dati da riportare. In questo caso si aggiungono altri due possibili errori: l’errore di dettatura e l’errore di comprensione.

Insomma chi ha iniziato l’attività di rilievo topografico, come noi, prima dell’avvento delle memorie elettroniche aveva davvero una gatta da pelare: una macedonia di possibili errori da comprendere e valutare. Questa attività ha però permesso di ottenere una profonda esperienza nel trattamento dati e nella valutazione della tarature.

Insomma la topografia era per pochi.

I Produttori di Strumentazione Topografica avevano quindi un bacino di acquirenti ristretto e che andava saturandosi man mano che venivano effettuate le vendite. Insomma per continuare a produrre strumenti avevano l’esigenza di allargare il proprio mercato, ed a questo si arrivava in un solo modo: producendo strumenti sempre più automatici, che non richiedessero competenza da parte dell’utilizzatore e mirassero all’ottenimento di un risultato consegnabile. Questo fenomeno ha anche portato ad un livellamento dei prezzi del servizio topografico: dato che sono molte le entità che utilizzano gli strumenti in maniera automatica si perde l’importanza della componente umana nel processo lavorativo.

Al contrario, chi ha maturato nel tempo una certa esperienza in questo campo ha dovuto far qualcosa per ottenere ancora il risultato, disattivando quanto più possibile gli automatismi così da poter effettuare sempre le valutazioni del caso.